Agorà, il giornale del liceo

Tra giovani e cultura, la carta stampata e la voglia di esprimersi

Un’espressività che ha tutto il fascino dell’irriverenza. Una sorta di sfrontatezza nei confronti del conformismo unificante, che si traduce nella necessità di sfogare l’irrequietezza comunicata dalle parole incise sulla carta. Il potere della carta stampata, viva, capace di conferire ai pensieri una bellezza unica che emerge sempre nella gestualità dello sfogliare pagine non più vergini, colorate. Un gesto prolungato, volutamente assaporato. Scolpite nel tempo, le parole assumono un volume diverso, si dispiegano allungandosi in volute di inchiostro, lettere che si incontrano. Da questo incontro, uno scontro, una denuncia, un’affermazione.

Un’espressività che da grido diventa una frase, un articolo, un giornale. Un mensile culturale degli studenti del Liceo Lugano 1. Il progetto, nato tre anni fa, è gestito da un gruppo indipendente di giovani appassionati dalla scrittura, gabbiani che si librano nell’aria per incidere le loro parole nella trasparenza della pioggia.

Si raccontano attraverso poesie, disegni, articoli di cinema, arte, musica, mitologia, comunicando i loro interessi e sviluppando i loro pensieri. Un modo alternativo per comunicare il proprio stare al mondo e porsi in quanto individui consapevoli attraverso la scrittura.

L’idea di fondo del giornale è quella di permettere a chiunque di potersi esprimere dando sfogo al proprio estro artistico. Le rubriche infatti sono libere: ciascuno può parlare delle sue passioni, dei suoi interessi o di temi attuali, portando poi una riflessione personale. «Vogliamo portare alla luce problemi che sono presenti, magari nascosti nell’anticamera del cervello di molti, ma che non sono conosciuti veramente.» dice Amina Heusser, che ha visto e partecipato alla nascita del mensile, e ne è ora una delle due caporedattrici. «Mi piace l’idea di tirarli fuori e far nascere una riflessione, che poi, chissà, potrebbe sfociare in un gesto attivo.»

Quella della scrittura è un’esperienza stimolante, che aiuta a sviluppare le proprie conoscenze linguistiche e trasmettere in maniera efficace le proprie passioni.

Il giornale, non avendo un tema specifico, e impegnato nel non assumere posizioni politiche o ideologiche, lascia manifestare la creatività della redazione.

«Siamo un gruppo di soli studenti: non c’è un docente che ci controlli o che ci imponga determinati argomenti o decisioni. Possiamo scegliere i temi da trattare nelle nostre rubriche, non siamo vincolati in nessun senso. Ci occupiamo anche della grafica, quindi l’impaginazione, e di quando mandare in stampa il giornale, cercando chiaramente di far uscire ogni mese un numero.»

La dualità delle due caporedattrici, una novità di quest’anno, a quanto pare paga.
Est modus in rebus: permette di prendere decisioni in maniera più ponderata e organizzarsi meglio.

«È una collaborazione appena iniziata, per riuscire a gestire un progetto tutto sommato nuovo. Spesso gli studenti non sanno che Agorà esiste, o non vi partecipano per mancanza di voglia o di tempo. Avere qualcun altro che ti aiuti, ad esempio a girare per le classi o a distribuire il giornale, facilita sicuramente questo compito.»

Ma questa non è l’unica novità: Agorà ora ha una pagina Facebook, grazie alla quale si riesce a promuovere il mensile in maniera più diretta. Il numero di copie stampate del giornale è infatti limitato e caricando gli articoli su internet si riesce a raggiungere un maggior numero di persone: chi a scuola non è riuscito a leggerlo o chi ne ha sentito parlare.

Caroline Bianchi

Pubblicato sull’Universo, giornale studentesco universitario indipendente, ottobre 2016.

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