L’automazione del lavoro si sta insinuando in ambiti impensabili fino a 20 anni fa, rimettendo in questione le possibilità di carriera
Come diventare giornalisti in tre semplici mosse. Primo, scarica il tuo robot-reporter con Wordsmith. Secondo, scegli quali dati deve utilizzare. Terzo, personalizza il tuo articolo!
Il robot-giornalismo non è una congettura dell’informazione di domani, ma una realtà effettiva di oggi.
A livello elvetico la stessa Tamedia, la più grande azienda mediatica privata in Svizzera, ha prodotto in un solo giorno centinaia di articoli relativi alle votazioni nazionali e adattate a ogni singolo comune: un exploit che sarebbe stato impossibile anche se l’intera redazione di giornalisti si fosse dedicata solo a quello.
Addirittura questo articolo potrebbe essere stato scritto da un robot e non saremmo in grado di distinguerlo poiché corretto in fase finale da un essere umano che gli ha reso un tono più naturale e originale. Il giornalismo algoritmico è in grado di effettuare diverse funzioni in un tempo record: dall’analisi di dati alla personalizzazione dei contenuti. Non solo, vengono già svolte indagini accurate per la preferenza degli utenti, utilizzando i Big Data e modelli di previsione, come nel caso di Spotify e di Netflix. Questi algoritmi di preferenza andranno poi a consigliare il consumatore su cosa potrebbe piacergli, filtrando automaticamente la ricerca. Se tra un paio di anni questo dovesse diventare tale anche per gli articoli, leggeremmo ancora le notizie che magari potrebbero non piacerci? Già nel 2018 il 36% della popolazione svizzera ha scelto di non informarsi, o farlo saltuariamente, consultando fonti di notizie non attendibili o di scarsa qualità. In una prospettiva del tutto antitetica invece potrebbe essere la carta a non esistere più del tutto. Alexa, in commercio su Amazon dal 2014, è un’assistente virtuale che si esprime tramite un altoparlante, e che non solo può fungere da sveglia, fornire il meteo e ricordare gli appuntamenti della giornata, ma è anche capace di riassumere le notizie principali e riportarle sinteticamente. Se dunque le notizie sono scritte e riassunte da robot, non saremo più giornalisti ma una versione non solo avanzata, ma addirittura potenziata. Se siamo in grado di programmare i robot per fare quello che facciamo oggi, cosa faremo domani?
Abbiamo sempre pensato che i lavori di testa non sarebbero stati colpiti dalla tecnologia strisciante, e invece risultano essere i primi in lista, dopo le casse automatiche al supermercato. Un paradosso? Questioni di processione più veloce, elaborazioni complesse di dati, maggior precisione a livello di microchirurgia. Tutti sistemi che con l’arrivo del 5G verranno ulteriormente potenziati, assicurati da velocità superiori: ad esempio saranno più precise persino le macchine che reagiscono in maniera autonoma al traffico, calcolando la distanza tra gli ostacoli e reagendo di conseguenza.
Tutto automatizzato e programmato: abbiamo firmato le nostre dimissioni prima ancora di cominciare a lavorare. Noi, correttori di bozze, autonomi nel passare in cassa il codice a barre del frappè super proteico con vitamine naturali, che ci lasciamo trasportare dalle nostre auto. Siamo supportati dalle tecnologie o supporto di esse?
Caroline Bianchi
Pubblicato sull’Universo, giornale studentesco universitario indipendente, novembre 2019.